venerdì, 28 febbraio 2025
Le Notti Bianche
Progetto "A ciascuno il suo...teatro" a cura di CSP di Novi Ligure
Ore 21:00 - INGRESSO GRATUITO
da Fëdor Dostoevskij
Ideazione e regia Stefano Cordella
Drammaturgia Elena C. Patacchini
con Alma Poli e Diego Finazzi
disegno luci Fulvio Melli
scene e costumi Francesca Biffi
assistente alla regia Sofia Tieri
staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi
direzione di produzione Elisa Mondadori
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
venerdì, 28 febbraio 2025
Le Notti Bianche
Progetto "A ciascuno il suo...teatro" a cura di CSP di Novi Ligure
Ore 21:00 - INGRESSO GRATUITO
da Fëdor Dostoevskij
Ideazione e regia Stefano Cordella
Drammaturgia Elena C. Patacchini
con Alma Poli e Diego Finazzi
disegno luci Fulvio Melli
scene e costumi Francesca Biffi
assistente alla regia Sofia Tieri
staff tecnico Stefano Lattanzio, Ahmad Shalabi
direzione di produzione Elisa Mondadori
produzione Manifatture Teatrali Milanesi
Il sognatore è un fantasma che si aggira nelle vite degli altri, prende dalla realtà e la tra-sforma, crea e disfa storie nella sua testa. Perso nei suoi viaggi mentali, spesso si dimentica del mondo reale. La solitudine è il motore della sua immaginazione che lo porta a vagare di notte, cercando incontri che possano nutrire la sua fantasia. Lui conosce tutti ma nessuno conosce lui, bloccato tra l’attesa della vita e la paura stessa di vivere. Vive così intensamente le sue allucinazioni da non riuscire ad aprirsi agli altri, terrorizzato dallo scontro con la realtà. Gli unici dialoghi sono con le case e gli edifici che lo circondano. Dà vita agli oggetti inani-mati pur di non confrontarsi con la vita vera delle persone. Si sente inadeguato, inadatto alla quotidianità e alle dinamiche relazionali che lo obbli- Le notti bianche - scheda gherebbero a mettere in discussione il suo mondo immaginario. “Perché già in quei momenti comincio a pensare che non sarò mai più capace di vivere una vita reale, perché mi è già sembrato di aver perduto ogni sensibilità, ogni fiuto per ciò che è vero e reale; perché, infine, ho maledetto me stesso; perché, dopo le mie fantastiche notti, mi colgono dei momenti di ritorno alla realtà che sono terribili!”.
L’incontro con Nasten’ka arriva per caso, in una notte bianca in cui il giorno si confonde con la notte. Riesce ad avvicinarla solo perché scorge in lei un momento di fragilità. Nonostante le raccomandazioni della ragazza, il sognatore s’innamora e di fronte a questo sentimento autentico anche il più vivido dei sogni si offusca, la timida fantasia si mostra per quello che è: “schiava di un’ombra, di un’idea”. E invano il sognatore fruga nei suoi vecchi sogni, cercandone uno che possa scaldarlo come l’emozione che sta provando nell’incontro con Nasten’ka. Perché anche la più elaborata delle allucinazioni non può competere con la vita che esplode.
Lo spettacolo è costruito sullo scheletro drammaturgico e tematico del racconto di Dostoevskij per poi prendere un respiro più contemporaneo nel linguaggio e in alcuni riferimenti-ti. Lo spazio scenico ha pochi elementi essenziali che mettono gli attori nella condizione di lavorare principalmente sulla relazione, sul bisogno estremo che hanno i personaggi di essere visti e riconosciuti. È l’incontro imprevisto tra due esseri umani che hanno sperimentato sulla propria pelle la vera solitudine e ora hanno forse una possibilità di rinascita, aiutandosi reciprocamente. Le notti bianche - scheda Notti Bianche è uno spettacolo che vuole esplorare i delicati disequilibri dell’intimità, con disperata e violenta tenerezza. Le luci e la musica, suonata live dagli attori con una tastiera elettronica, avranno un ruolo molto importante nel raccontare il rapporto tra sogno e realtà, che in questo testo vede un ribaltamento di segno: la difficoltà di stare nel presente è il grande tema dei protagonisti, i quali, per sopravvivere, si rifugiano nei sogni e nell’ immaginazione fino alle estreme conseguenze. Il Sognatore e Nasten’ka vivranno insieme quattro notti che cambieranno per sempre le loro vite, in un viaggio intimo e poetico alla disperata ricerca di almeno un’istante di autentica felicità. “Un intero attimo di beatitudine… È forse poco nella vita di un uomo?”
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